Ancora oggi si è della convinzione che lunghe ed estenuanti ore di corsa, abbinate ad una certa frequenza cardiaca, siano il modo migliore per dimagrire.
Purtroppo le informazioni che ci arrivano, specialmente dalle palestre e dai mass media, sono esageratamente fuorvianti; tuttavia, se solo volessimo applicare un po’ di sana scienza a tutto ciò, saremmo perfettamente in grado di smentire molti di questi detti popolari.
Partiamo da alcune formule ideate in campo fisiologico per calcolare il dispendio calorico / lipidico della corsa e dalla camminata:
Corsa
Dispendio energetico: 0.9 x Km percorsi x Kg di peso corporeo
Dispendio lipidico: (Kg di peso corporeo x Km percorsi) / 20.
Camminata
Dispendio energetico: 0.5 x Km percorsi x Kg di peso corporeo
Dispendio lipidico: (Kg di peso corporeo x Km percorsi) / 35
Se prendessimo ad esempio una persona di 70 Kg (questo peso dovrebbe corrispondere alla massa magra e non al peso totale) che percorre, correndo, 10 Km al giorno (cosa alquanto faticosa) avremmo:
Dispendio energetico: 0.9 x 10 x 70 = 630 calorie
Dispendio lipidico: (10 x 70) / 20 = 35 g di grasso
Quindi, valutando il fatto che abbiamo usato come esempio una persona abbastanza muscolata (70 kg di massa magra sono molti), che compie un quarto di maratona al giorno (10 Km), e affermando con certezza che queste sono formule testate su atleti (che studi scientifici hanno dimostrato saper meglio usare come substrato energetico i lipidi), nel nostro esempio abbiamo un consumo di grassi di circa 30 – 35g.
Ora la domanda: “Sapete quante calorie contiene 1 Kg di grasso?” Circa 7000 calorie, ovvero 800g di grasso.
Ora, tornando al nostro soggetto / esempio, possiamo facilmente calcolare che per perdere 1 Kg di grasso puro dovrà percorrere circa 240 Km, ovvero 24 giorni di allenamento consecutivo (se riesce a percorrere sempre 10 Km al giorno). Tale conclusione ci fa apprendere che la corsa non produce un grande consumo di grasso corporeo.
A ciò si può aggiungere la massima della frequenza cardiaca, che secondo le succitate teorie, per bruciare prevalentemente grassi deve rimanere tra il 60-70% della frequenza cardiaca massimale.
Le cose, però, non stanno proprio in questo modo; infatti, possiamo dire che la frequenza cardiaca è inversamente proporzionale al consumo di grassi in percentuale. Proprio così, meno battiti ha il cuore e tanto più il nostro corpo utilizza lipidi come fonte energetica; ad esempio, quando dormiamo il nostro corpo utilizza prevalentemente grassi a fini energetici.
Inoltre vi è da dire che il dispendio energetico quotidiano viene: per il 60% dal metabolismo basale, per il 10% dall’azione dinamico specifica degli alimenti e solo per il 30% dall’attività fisica.
L’attività fisica, quindi, incide sul dispendio calorico giornaliero solo per il 30%, ciò nonostante continuiamo ad attribuirgli un’esagerata importanza.
A questo punto vi chiederete: “Allora il miglior modo per dimagrire si basa su ozio e riposo?”
Naturalmente NO!
L’attività fisica è importantissima ai fini del dimagrimento e non solo, ma ancora più importante è il tipo di attività che si svolge. Dobbiamo quindi capire la scienza ed utilizzarla a nostro vantaggio. Se essa ci insegna che il 60% del dispendio calorico giornaliero viene dal metabolismo basale faremo una cosa molto intelligente cercando un modo per accelerarlo e andare a bruciare più grassi (specialmente a riposo).
Il metabolismo basale è direttamente proporzionale alla massa muscolare, quindi se troviamo un attività che ne induce l’incremento abbiamo trovato la formula magica del dimagrimento.