Oggi come non mai la società presta sempre più attenzione alla tutela dell’ambiente e all’uso mirato e sostenibile delle energie. Tutti i settori produttivi, sia di beni che di servizi, cercano di abbattere l’impatto ecologico studiando sempre nuovi metodi che permettono di rispettare norme ambientali sempre più rigide. Gli esempi sono molteplici: basti pensare agli investimenti delle case automobilistiche nella ricerca di tecnologie che consento di limitare le emissioni di sostanze nocive nei nuovi motori; altrimenti allo sviluppo della produzione dell’energia da fonti rinnovabili come l’energia eolica o solare.
A proposito di energia…
Questa risorsa importantissima per la vita stessa, viene prodotta in enormi quantità nei centri fitness, ma ahimè dissipata nel mero lavoro meccanico. Basti pensare a come una piccola dinamo su una bici da passeggio possa illuminarci la strada nella notte è di facile comprensione che tutto il movimento creato da chi si allena in palestra è una risorsa che ancora oggi non viene sfruttata al massimo.
Ma anche il mondo del fitness si sta adeguando all’ecosostenibilità delle proprie infrastrutture e già arrivano risposte importanti che fanno pensare ad un fitness sempre più “verde”. In tutto il mondo nascono sempre nuove palestra che utilizzano apparecchiature, per lo più quelle cardiovascolari, che consentono di autoalimentarsi, illuminando il display della stessa, ma di conservare parte di questa energia che può essere utilizzata successivamente dal resto della struttura.
Mezz’ora di allenamento su un’ellittica così modificata produce circa 50 watt all’ora, abbastanza per accendere una lampadina fluorescente per 2 ore e mezza, o per caricare per 6 volte un telefonino. La cittadina britannica di Hull ha fatto installare addirittura, nel parco pubblico di Shaw Park, un piccolo centro fitness a cielo aperto che è in grado, con l’energia prodotta dal movimento dei vari macchinari, di illuminare l’area circostante. Infatti, ogni volta che un abitante della zona utilizza uno degli strumenti cardiofitness a disposizione, le energie profuse per bruciare calorie sono convertite in elettricità.
Purtroppo le tecnologie attuali consentono di riuscire a catturare l’energia prodotta con i macchinari che allenano la componente aerobica, lasciando inutilizzate quelle sudate da chi si allena con i pesi o saltella in una lezione di step o total body.
Ma la speranza futura è quella di riuscire a rendere accessibile anche tutta questa montagna di energia. Ad esempio, a Rotterdam, in Olanda, è stata progettata la prima discoteca che sfrutta l’energia “umana”, prodotta da chi balla, per produrre elettricità che alimenta il locale stesso. Insomma, ballando si produce l’elettricità che fa funzionare il locale che a sua volta, con la musica, “alimenta” i danzatori. A ciclo continuo. Il dancefloor impiega un sistema “piezoelettrico”: il pavimento è sospeso su speciali cristalli che producono elettricità quando vengono fatti sobbalzare.
Immaginate adesso la stessa tecnologia applicata al pavimento di una sala fitness: zumba, G.A.G., total body, functional training, insomma migliaia di balzi, salti, slanci e saltelli che potrebbero trasformare la palestra in una piccola centrale elettrica, che, autoalimentandosi, riduce il suo impatto ambientale ed anche i costi di gestione: la bolletta sarà meno salata così ché il centro fitness sarà più ecologico ed economico.
Giuseppe Alfano