Significato di prànayama
La parola prànayama, dal sanscrito “Pràna” (fiato, respiro, vita, energia, forza) e “Ayama” (lunghezza, controllo, espansione, distribuzione) ha come significato il “controllo dell’energia vitale”. Tradurre Prànyama con comuni “esercizi respiratori” o con “controllo del respiro”, vorrebbe dire, porre una limitazione a tali esercizi ed ignorare il loro vero scopo che è l’accumulo e il controllo delle vitali energie praniche nel nostro corpo. Il respiro è solo un mezzo per controllare e distribuire le energie vitali a tutto il corpo. Prima di capire l’importanza del prànayama, nello yoga, cerchiamo di capire cos’è il “pràna”. Il pràna è la somma di tutte le energie contenute nell’universo.
Con il termine Prànayama non si intendono solo le tecniche di respirazione utilizzate dallo yoga, ma il meccanismo attraverso il quale è possibile assorbire e controllare il pràna, con lo scopo di rendere la mente stabile, forte, tranquilla e di poterne risvegliare le potenzialità latenti. Tutto quello che si muove nel nostro universo manifesta pràna. Secondo gli yogi il pràna non è né ossigeno, né azoto, né alcun componente chimico, esiste nel cibo, nell’acqua, nella luce del sole. L’aria, l’acqua, gli alimenti, la luce solare veicolano il pràna da cui dipende qualsiasi vita, esso penetra tutto il corpo, persino dove l’aria non arriva. Il pràna è il nostro vero nutrimento, senza di esso non sarebbe possibile nessuna vita. L’atmosfera è la fonte più importante di pràna vitale e già da molti millenni, prima che venisse scoperta l’energia elettrica, gli yogi avevano rivelato che l’atmosfera vibra di una energia sottile e che questa costituisce la sorgente principale di tutte le energie, in azione nel corpo umano. Se affrontiamo le teorie “yogiche“, con le scoperte della scienza occidentale, possiamo affermare che il pràna dell’atmosfera è costituito da particelle elettrizzate, in questo caso da ioni negativi.
Importanza del prànayama nello yoga
Il Prana è la somma di tutte le energie dell’universo, il sole, i raggi cosmici, le masse d’acqua in movimento e in evaporazione sono i fattori principali di ionizzazione e caricano l’aria di pràna, mentre le polveri sottili, i fumi, la nebbia, tolgono il pràna nell’aria. Noi esistiamo soltanto assorbendo pràna dal cosmo e questo assorbimento avviene per mezzo di organi specializzati. Per gli yogi, in ordine di importanza, i principali punti di assorbimento di pràna sono:
- le terminazioni nervose delle fosse nasali
- gli alveoli polmonari
- la lingua
- la pelle
L’uomo è continuamente soggetto all’impatto delle energie del cosmo, il sole ne è la sorgente più vicina e i raggi cosmici esercitano sugli esseri viventi un’influenza ancora non molto determinata, ma indubbiamente importante. L’organismo umano, che ne è circondato, deve evitare di isolarsene dietro schermi quali muri, indumenti, calzature o altro. I polmoni e la pelle sono i nostri organi di scambio con il mondo esterno e l’uomo fa scambio di pràna attraverso la loro attività.
Riassumendo possiamo dire che, il Prànayama ci dà le tecniche necessarie al controllo e all’utilizzazione cosciente delle energie vitali e attraverso la pratica dello yoga, che usa il corpo come strumento, ci insegna a modificare gli stati d’animo e ci aiuta a calmare le agitazioni della nostra mente, portando l’uomo ad un alto stato di coscienza raggiungendo una fioritura fisica e psichica, una fusione perfetta del corpo con la mente e di entrambi con l’anima, donando vitalità a tutto il corpo.