Lo stacco da terra è uno degli esercizi fondamentali nell’allenamento della forza e dell’ipertrofia. Considerato un movimento multiarticolare completo, coinvolge diversi gruppi muscolari, tra cui glutei, ischiocrurali, quadricipiti, erettori spinali e core. Tuttavia, non esiste un solo modo per eseguire lo stacco: tra le varianti più utilizzate troviamo il deadlift sumo e lo stacco convenzionale.
La scelta tra queste due esecuzioni non è banale e dipende da diversi fattori, tra cui struttura corporea, obiettivi di allenamento e necessità individuali. Mentre il deadlift sumo permette una posizione più verticale della schiena e una maggiore attivazione dei quadricipiti, lo stacco convenzionale enfatizza il lavoro della catena posteriore, coinvolgendo maggiormente ischiocrurali e muscoli spinali.
Ma quale delle due varianti è la migliore per te? In questo articolo analizzeremo differenze, vantaggi, svantaggi e criteri di scelta tra il deadlift sumo e lo stacco convenzionale, aiutandoti a trovare la soluzione più adatta al tuo allenamento.
Se vuoi costruire forza, migliorare la tua tecnica o prevenire infortuni, continua a leggere per scoprire quale tipo di stacco fa davvero al caso tuo!
Deadlift sumo: tecnica e caratteristiche
Il deadlift sumo è una variante dello stacco da terra in cui i piedi vengono posizionati molto più larghi rispetto allo stacco convenzionale, con la punta rivolta leggermente verso l’esterno. Questa configurazione consente un’angolazione più verticale del busto, riducendo lo stress sulla colonna vertebrale e modificando il coinvolgimento muscolare.
1. Posizione e setup
Per eseguire correttamente il deadlift sumo, segui questi passaggi:
- Posizionamento dei piedi: apri le gambe più larghe rispetto alle spalle, con le punte leggermente extra-ruotate (circa 30-45°).
- Posizionamento delle mani: la presa è più stretta rispetto allo stacco convenzionale, all’interno delle gambe. Può essere prona (entrambe le mani in pronazione) o mista (una in supinazione e una in pronazione).
- Set up della schiena: abbassa il bacino e tieni la schiena dritta e compatta, con il petto in fuori e le scapole attive.
- Attivazione del core: prima di sollevare, inspira profondamente e contrai l’addome per stabilizzare la zona lombare.
- Spinta dal suolo: inizia la trazione spingendo con i piedi, evitando di sollevare il bilanciere solo con la schiena.
- Chiusura del movimento: estendi completamente le anche e le ginocchia, portando il bilanciere in posizione eretta.
- Discesa controllata: riporta lentamente il bilanciere a terra seguendo il movimento inverso.
2. Coinvolgimento muscolare
A differenza dello stacco convenzionale, il deadlift sumo enfatizza il lavoro su quadricipiti, glutei e adduttori, con un minor coinvolgimento degli ischiocrurali e degli erettori spinali.
Muscoli principali coinvolti:
✅ Quadricipiti (maggiore attivazione rispetto al convenzionale)
✅ Glutei (importante nella fase finale di chiusura del movimento)
✅ Adduttori (coinvolti per la posizione larga delle gambe)
✅ Core e lombari (per stabilizzare il movimento)
✅ Trapezi e dorsali (fondamentali per mantenere la presa salda e il bilanciere vicino al corpo)
3. Biomeccanica e vantaggi del deadlift sumo
✅ Meno stress sulla zona lombare: grazie alla posizione più verticale del busto, il carico sulla parte bassa della schiena è ridotto.
✅ Maggiore efficienza meccanica: il range di movimento (ROM) è più corto rispetto allo stacco convenzionale, permettendo di sollevare pesi più elevati in alcuni casi.
✅ Migliore attivazione dei quadricipiti: ideale per chi vuole sviluppare più forza ed esplosività nella parte inferiore del corpo.
✅ Adatto a persone con mobilità ridotta in caviglie e schiena: chi ha limitazioni nella flessione della caviglia o problemi lombari potrebbe trovare questa variante più confortevole.
4. Svantaggi del deadlift sumo
❌ Richiede una buona mobilità dell’anca: se hai difficoltà ad aprire le gambe e ruotare le anche, potresti trovare scomodo questo setup.
❌ Minore coinvolgimento degli ischiocrurali: rispetto allo stacco convenzionale, il sumo enfatizza meno la catena posteriore.
❌ Non sempre trasferibile ad altri sport: in discipline come il powerlifting, alcuni atleti trovano più efficace lo stacco convenzionale per il loro stile di gara.
Deadlift sumo: per chi è adatto?
✅ Powerlifter che vogliono massimizzare il carico con un ROM ridotto.
✅ Bodybuilder che vogliono enfatizzare quadricipiti e glutei.
✅ Atleti con limitazioni lombari che cercano un’alternativa più sicura.
✅ Persone con leve corporee più lunghe, che faticano con il convenzionale.
Stacco convenzionale: tecnica e caratteristiche
Lo stacco da terra convenzionale è la versione più classica e diffusa del deadlift. È un esercizio fondamentale per lo sviluppo della forza massimale, della catena posteriore e della stabilità del core.
A differenza del deadlift sumo, lo stacco convenzionale prevede una posizione dei piedi più stretta e una maggiore inclinazione del busto, il che comporta un maggiore coinvolgimento degli ischiocrurali, dellazona lombare e degli erettori spinali.
1. Posizione e setup
Per eseguire correttamente lo stacco convenzionale, segui questi passaggi:
- Posizionamento dei piedi: larghi quanto le anche, con le punte leggermente rivolte in avanti o con un’apertura di circa 10-15°.
- Posizionamento delle mani: presa più ampia rispetto al sumo, all’esterno delle ginocchia. Le opzioni di presa includono:
- Presa prona (entrambe le mani in pronazione)
- Presa mista (una mano in pronazione e una in supinazione, per migliorare la presa su carichi pesanti)
- Presa hook grip (con il pollice bloccato dalle dita, usata dai powerlifter)
- Set up della schiena: abbassa il bacino finché la schiena è dritta e il petto è in fuori.
- Contrazione del core: inspira profondamente e attiva l’addome per stabilizzare la colonna vertebrale.
- Spinta dal suolo: inizia la trazione attivando glutei e ischiocrurali, mantenendo il bilanciere vicino alle tibie.
- Chiusura del movimento: estendi completamente le anche e porta il bilanciere in posizione eretta.
- Discesa controllata: abbassa il bilanciere piegando le anche prima delle ginocchia.
2. Coinvolgimento muscolare
Lo stacco convenzionale è più impegnativo per la catena posteriore, in particolare per ischiocrurali, glutei e muscoli spinali.
Muscoli principali coinvolti:
✅ Ischiocrurali (più attivati rispetto al sumo)
✅ Glutei (fondamentali per la fase di chiusura)
✅ Erettori spinali (stabilizzano la colonna vertebrale)
✅ Core e addome (per la stabilizzazione del movimento)
✅ Trapezi e dorsali (per mantenere la posizione del bilanciere)
✅ Avambracci e presa (sotto stress a causa della posizione delle mani)
3. Biomeccanica e vantaggi dello stacco convenzionale
✅ Maggiore coinvolgimento della catena posteriore: gli ischiocrurali e i glutei lavorano in modo più intenso rispetto al sumo.
✅ Ottimo per lo sviluppo della forza generale: è una delle basi per powerlifting, sollevamento pesi e sport di forza.
✅ Trasferibilità ad altri sport: migliora la forza funzionale ed è più utile in sport come il crossfit, il powerlifting e l’atletica.
✅ Adatto alla maggior parte delle persone: è il metodo più naturale per eseguire lo stacco.
4. Svantaggi dello stacco convenzionale
❌ Maggiore stress sulla zona lombare: a causa della maggiore inclinazione del busto, lo stacco convenzionale sovraccarica di più la zona lombare rispetto al sumo.
❌ Richiede una maggiore flessibilità degli ischiocrurali: per eseguirlo in sicurezza, è necessaria una buona mobilità nella catena posteriore.
❌ Può essere più difficile per atleti con leve corporee sfavorevoli: chi ha femori lunghi rispetto al busto può faticare a mantenere una tecnica efficiente.
Stacco convenzionale: per chi è adatto?
✅ Powerlifter che vogliono sviluppare forza massima e migliorare la catena posteriore.
✅ Bodybuilder che desiderano un maggiore stimolo sugli ischiocrurali e sulla parte bassa della schiena.
✅ Atleti di sport di potenza come CrossFit, sollevamento olimpico e atletica leggera.
✅ Persone che cercano un esercizio completo per la forza generale e il condizionamento fisico.
Deadlift sumo vs. stacco convenzionale: tabella comparativa
Criterio | Deadlift Sumo | Stacco Convenzionale |
---|---|---|
Posizione dei piedi | Ampia, con piedi ruotati verso l’esterno | Stretta, piedi larghezza anche |
Posizione delle mani | Presa stretta, all’interno delle gambe | Presa larga, all’esterno delle ginocchia |
Angolo del busto | Più verticale, minore inclinazione | Più inclinato, maggiore sforzo lombare |
Coinvolgimento muscolare | Più quadricipiti, adduttori e glutei | Più ischiocrurali, glutei e zona lombare |
Stress sulla zona lombare | Minore rispetto al convenzionale | Maggiore, soprattutto sulla zona lombare |
Mobilità richiesta | Alta, soprattutto nelle anche | Elevata flessibilità degli ischiocrurali necessaria |
Efficienza del movimento | Range di movimento più corto, più efficiente | Range di movimento più lungo, meno efficiente |
Difficoltà tecnica | Mediamente più facile per chi ha mobilità sufficiente | Più difficile per chi ha leve lunghe o mobilità limitata |
Applicazione sportiva | Utile nel powerlifting, meno nel sollevamento funzionale | Utile in powerlifting, sollevamento olimpico e sport di potenza |
Carichi sollevabili | Generalmente più elevati rispetto al convenzionale | Dipende dalle leve corporee, ma generalmente leggermente inferiori |
Errori comuni e come evitarli
🔴 Errori comuni nel deadlift sumo
-
Piedi troppo larghi o troppo stretti
🔸 Errore: Posizionare i piedi eccessivamente larghi o troppo vicini riduce la leva meccanica e compromette la stabilità.
✅ Soluzione: I piedi dovrebbero essere appena oltre la larghezza delle spalle, con le punte ruotate tra i 30° e i 45°. -
Mancata attivazione degli adduttori e dei glutei
🔸 Errore: Non coinvolgere adeguatamente gli adduttori può portare a una scarsa spinta e instabilità nel sollevamento.
✅ Soluzione: Concentrati sulla pressione delle ginocchia verso l’esterno durante la salita e utilizza i glutei per chiudere il movimento. -
Presa debole o scorretta
🔸 Errore: Una presa inefficace può compromettere il controllo del bilanciere.
✅ Soluzione: Usa una presa mista, hook grip o straps se necessario per migliorare la tenuta. -
Trazione con la schiena anziché con le gambe
🔸 Errore: Iniziare il movimento tirando con la schiena anziché spingere con le gambe aumenta il rischio di infortuni.
✅ Soluzione: Immagina di “spingere il pavimento via” con i piedi, mantenendo la schiena dritta e il petto alto. -
Ginocchia che cedono verso l’interno
🔸 Errore: Un’eccessiva adduzione delle ginocchia durante la spinta riduce la stabilità.
✅ Soluzione: Controlla il movimento e assicurati che le ginocchia seguano la direzione delle punte dei piedi.
🔵 Errori comuni nello stacco convenzionale
-
Schiena arrotondata durante il sollevamento
🔸 Errore: Curvare la zona lombare o dorsale sotto carico aumenta notevolmente il rischio di infortuni.
✅ Soluzione: Mantieni la schiena neutra, attiva il core e le scapole per stabilizzare il busto. -
Baricentro troppo avanti o troppo indietro
🔸 Errore: Se il bilanciere si allontana dalle tibie, lo sforzo sulla zona lombare aumenta.
✅ Soluzione: Il bilanciere deve scorrere vicino alle tibie nella fase iniziale e restare il più vicino possibile al corpo durante tutto il movimento. -
Partenza troppo bassa o troppo alta
🔸 Errore: Un setup errato può portare a un movimento inefficiente e aumentare lo stress sulla schiena.
✅ Soluzione: Posiziona il bacino in modo che le ginocchia siano leggermente flesse ma non in posizione di squat. -
Sollevare troppo velocemente senza tensione iniziale
🔸 Errore: Se non crei tensione nel corpo prima di sollevare, rischi di perdere il controllo del movimento.
✅ Soluzione: Prendi un grande respiro, attiva il core e genera tensione nei dorsali prima di partire. -
Chiusura del movimento con un’eccessiva iperestensione
🔸 Errore: Molti atleti chiudono lo stacco “spingendo” troppo indietro il bacino, sovraccaricando la zona lombare.
✅ Soluzione: Completa il movimento contraendo i glutei in modo naturale senza inclinarti eccessivamente all’indietro.
🔎 Conclusione: come evitare gli errori e migliorare il tuo stacco
- Registra i tuoi allenamenti 📹 per verificare la tua tecnica e correggere eventuali errori.
- Lavora sulla mobilità 🏋️♂️ per migliorare il setup iniziale e la stabilità del movimento.
- Non caricare troppo peso ❌ prima di padroneggiare la tecnica corretta.
- Utilizza progressioni 📈 come deficit deadlift o pause deadlift per perfezionare l’esecuzione.
- Consulta un coach 🎯 se hai difficoltà con la tecnica o se vuoi ottimizzare il tuo stacco.