In questo periodo storico di eccezionale gravità stiamo vivendo un’esperienza del tutto nuova nella nostra cultura: “l’isolamento sociale”. L’impossibilità di godere delle giornate primaverili all’aperto, di fare una semplice passeggiata, di poter fare una corsa, mettono a dura prova la nostra psiche. Il confinamento tra le mura di casa, la mancanza di libertà ci porta ad assumere comportamenti a cui non eravamo abituati.
Abbiamo tantissimo tempo disponibile e spesso non riusciamo a finalizzarlo in modo produttivo. Oltre a questo, anche se non lo percepiamo consciamente, viviamo uno stato di allerta e preoccupazione sull’esito a lungo termine dell’ormai tristemente noto SARS-CoV- 2. Il nostro organismo, quando percepisce una minaccia, mette in atto una serie di meccanismi che influenzano il nostro comportamento e la nostra risposta ormonale e questo può spingerci verso il fallimento dei buoni propositi che ci eravamo proposti di seguire dal punto di vista alimentare.
Dieta ed Emozioni
Ogni nutrizionista è cosciente che il risultato di un piano nutrizionale nasce e muore nella mente della persona che decide di intraprendere un percorso di ricomposizione corporea, o semplicemente decide di nutrirsi in modo più sano. Le nostre azioni sono guidate da “immagini emotive” e quando decidiamo di cambiare un aspetto del nostro comportamento creiamo una chiara idea di cosa vorremmo diventare. Saremo tanto più aderenti al piano nutrizionale, quanto più esso ci consentirà di raggiungere il nostro ideale, mentre lo abbandoneremo quando non rifletterà le nostre aspettative, con buona pace dell’impegno e le raccomandazioni del nutrizionista. Siamo convinti di scegliere in modo razionale, ma in realtà è il nostro io emozionale che guida le nostre azioni.
Sono stati condotti diversi studi che hanno mostrato come lo stress cognitivo porti a scegliere alimenti dolci o energeticamente molto densi. Esercitare l’autocontrollo richiede attenzione e sforzo e poiché le risorse cognitive sono limitate, quando viviamo una situazione di preoccupazione, come quella attuale, è molto più facile cadere in tentazione allentando il controllo su quanto mangiamo.
Lo psicologo Roy Baumeister ha compiuto una serie di ricerche che hanno fornito risultati sorprendenti sul comportamento umano. In particolare ha rivelato come le componenti dello sforzo volontario, siano esse cognitive, emozionali o fisiche, attingano tutte ad un pool condiviso limitato di energia mentale. Sostanzialmente all’aumentare del carico cognitivo o emotivo viene meno la nostra capacità di autocontrollo. Il fenomeno si chiama “deplezione dell’io” e ricorda la deplezione del glicogeno che avviene in seguito ad attività motoria, ed infatti ha un’interazione con esso!
L’attività mentale impegnativa e la preoccupazione sono particolarmente costose in termini di glucosio. Baumeister ed i suoi collaboratori hanno dimostrato che gli effetti della deplezione dell’io sono neutralizzati in seguito all’assunzione di glucosio e quindi di cibi dolci o contenenti carboidrati. Questo potrebbe essere il motivo per cui quando siamo particolarmente preoccupati o stressati le nostre scelte sono prevalentemente indirizzate verso il consumo di alimenti dolci o poco salutari.
Consigli Alimentari, educazione alimentare durante la Pandemia
Alla luce di questi dati cosa fare in questo periodo per mantenere un’alimentazione equilibrata? Ecco i consigli che mi sento di dare:
- Cercare di dare una struttura alla propria giornata evitando di vagare senza meta per casa, avere delle occupazioni pianificate aiuta a non innescare il pensiero ricorrente e la noia;
- Consumare i pasti ad orari ben definiti evitando di fare colazione troppo tardi per poi saltare il pranzo;
- Iniziare la giornata con una colazione a basso indice glicemico, questo permette di avere un corretto equilibrio glicemico ed evitare la continua ricerca di junk food. Pancake, uova strapazzate con pane di integrale, omelette, yogurt greco con frutta secca, sono alcuni esempi di colazioni equilibrate;
- Durante i pasti principali consumare un piatto unico in cui si combinano carboidrati, proteine e grassi e verdura, ad esempio riso con salmone, fagiolini, pomodorini e zucchine.
- Evitare di mangiare per noia, “spiluccando” dentro la dispensa ad ogni ora. È importante impegnare il tempo in qualcosa che ci attragga e non sia cognitivamente impegnativo.
- Praticare la meditazione, è l’occasione per apprendere le tecniche basilari della mindfulness una tecnica molto semplice che permette di ridurre l’ansia e la preoccupazione;
- Praticare regolarmente attività fisica;
- Esporsi al sole;
Bibliografia
Malte Friese, Wilhelm Hofmann, Michaela Wänke, When Impulses Take Over: Moderated Predictive Validity of Implicit and Explicit Attitude Measures in Predicting Food Choice and Consumption Behaviour, in «British Journal of Social Psychology», 47, 2008, pp. 397-419.
Matthew T. Gailliot et al., Self-Control Relies on Glucose as a Limited Energy Source: Willpower Is More Than a Metaphor, in «Journal of Personality and Social Psychology», 92, 2007, pp. 325-336. Matthew T.
Gailliot e Roy F. Baumeister, The Physiology of Willpower: Linking Blood Glucose to Self-Control, in «Personality and Social Psychology Review», 11, 2007, pp. 303-327.