Ogni piede è formato da 26 ossa, 31 articolazioni e 20 muscoli.
Se consideriamo che lo scheletro umano è composto da 206 ossa; capiamo che ben il 25% delle ossa totali (26+26 =52) è localizzato solo nei piedi.
Come ben si può immaginare, tutta questa moltitudine di articolazioni, e conseguentemente di rapporti muscolo – scheletrici, che si vengono ad instaurare, possono facilmente portare a squilibri podalici, essendo anche il piede l’unico vincolo con il suolo che abbiamo. Il ruolo di queste articolazioni è sia quello di orientare il piede nello spazio e modificare la forma e la relativa curvatura della volta plantare, e sia la quella di scaricare le forze di carico e ammortizzare gli urti.
Ad una notevole importanza dal punto di vista biomeccanico si associa una altrettanta importanza dal punto di vista sensoriale; infatti ad ogni passo il piede “raccoglie” tutte le informazioni dal terreno e regola di conseguenza la risposta motoria. Il piede, appunto, grazie ai suoi cambiamenti di curvatura si adatta ai terreni.
Si possono avere diverse alterazioni della normale funzionalità del piede, i 2 casi più classici sono quelli del piede piatto e del piede cavo: il piede piatto è un’alterazione dell’arco longitudinale e trasversale del piede che determina un’impronta plantare aumentata sul terreno; il piede cavo, invece, è ovviamente il contrario, ovvero un’area di appoggio del piede limitata alla parte anteriore e al calcagno, la parte intermedia può avere un contatto limitato o addirittura assente in base al grado di gravità del piede cavo.
Nella fisiologia del passo di un piede “normale” vi è un’alternanza continua tra piede piatto e piede cavo, ovvero nella fase d’appoggio il piede prona e quindi diventa piatto per ammortizzare il peso al suolo e “sentire” il terreno per poi supinare e quindi diventare cavo e trasformarsi in una leva rigida e pronta per la propulsione del passo. Possiamo dunque considerare un piede piatto come un piede più statico o sensitivo mentre un piede cavo come un piede più dinamico o motorio.
Ecco ancora il piede come organo di senso e di moto.
Come al solito l’importante è l’anamnesi iniziale e la valutazione posturale per capire se siamo di fronte ad un “reale” piede piatto o cavo, e dunque alla necessità di un consulto medico a riguardo, oppure ad un piede piatto o cavo che possiamo definire funzionale, ovvero un piede che è diventato per qualche motivo o troppo sensoriale o troppo motorio; come possiamo bene immaginare il primo sarà un tipo di piede che difficilmente subirà ad esempio distorsioni ma che spingerà poco a livello di propulsione, mentre il secondo sarà un piede di spinta, propulsivo ma che potrà essere a rischio a livello di distorsioni.
Questa valutazione sarà importante per poter impostare un programma di allenamento che ci potrà far migliorare, ad esempio, le performance di un atleta, oppure per impostare un allenamento sempre più individuale e funzionale alla tipologia di persona che si rivolge a noi.
Ovviamente, in un concetto di globalità, sempre più attuale in posturologia, devo valutare il soggetto nella sua globalità e non solamente il piede, e capire come, e se, questo piede, stia adattando una disfunzione posturale che viene dall’alto.
Esercizi utili in caso di piede piatto
Rinforzo dei muscoli cavizzanti il piede: soprattutto peronieri e tibiale posteriore, migliorare lo schema corporeo generale, lavorare sul mantenimento, attivo, della giusta curva plantare in condizioni dinamiche e complesse, utile nei bambini il consiglio di camminare scalzi e alternare diverse andature tipo sulla punta, sui talloni, tacco – punta, sull’esterno del piede.
Esercizi utili in caso di piede cavo
Allungare la muscolatura della loggia posteriore della gamba, migliorare la propriocettività e lo schema corporeo generale, porre l’attenzione sulla postura generale del soggetto e fare un buon lavoro di rieducazione se necessario.
Importante è anche la scelta delle calzature, soprattutto prima di dedicarsi ad una attività fisica ad alto impatto articolare sarebbe bene scegliere la calzatura più idonea al nostro modo di camminare o correre, se conosco la mia postura agirò di conseguenza nell’acquisto e avrò miglioramenti nella qualità della performance e nel benessere generale.