La supercompensazione è uno dei principi base dell’allenamento.
Durante l’allenamento sottoponiamo l’organismo a degli stimoli che inducono una variazione dell’equilibrio dei processi e delle funzioni dell’organismo. Questo equilibrio viene tecnicamente definito omeostasi. Sostanzialmente sottoponiamo il corpo ad uno “stress” che crea inizialmente un calo di performance. Successivamente durante il recupero l’organismo si adatta ad un livello superiore per far fronte a gli stessi eventuali stimoli. L’adattamento porta dunque ad un miglioramento della condizione di partenza, quindi dello stato di forma.
La supercompensazione può essere definita come l’insieme delle risposte dell’organismo che tendono ad annullare le alterazioni dell’omeostasi provocate dall’allenamento.
I tempi di supercompensazione sono variabili a seconda delle funzioni coinvolte e del tipo di richiesta energetica. Dipendono inoltre dalle capacità di recupero dell’individuo: se è un atleta o un sedentario, dall’età, dallo stato di salute, dal livello generale di stress quotidiano ecc.
Per consentire questo processo naturale dell’organismo, il preparatore atletico o personal trainer deve saper pianificare gli stimoli di allenamento rispettando la fisiologia del corpo umano (risposta, tempi di recupero ecc.) e le caratteristiche soggettive dei suoi atleti.
Gli allenamenti, nel tempo, dovranno essere di tipo incrementale, per consentire adattamenti sempre maggiori dell’organismo. Il preparatore dovrà modulare fattori come carichi, serie, ripetizioni e recuperi, al fine di sviluppare adattamenti costanti e progressivi nei suoi atleti.
Dott. Davide Cacciola, Personal Trainer, Chinesiologo, formatore Corso Fitness Posturale e Body Building