Nel momento in cui si decide di svolgere un’attività di allenamento personalizzato, è importante riuscire veramente ad individualizzare l’approccio con i propri allievi. Un personal trainer dovrà non solo avere delle competenze relative al training, ma anche alla capacità di comprendere e analizzare le necessità del cliente che si trova di fronte a sé. Per questo, la scheda di anamnesi rappresenta uno strumento fondamentale e pratico, per un primo approccio con l’allievo. La scheda anamnestica va compilata in modo corretto, mantenendo alta l’attenzione su ognuno dei punti-chiave che la compongono, dimostrando così professionalità e serietà nella professione. Ma come si crea una scheda di anamnesi? Si può utilizzare una scheda standard? Vediamo quali sono le possibilità per un personal trainer di utilizzarla…
Cos’è la scheda di anamnesi
Durante i corsi da personal trainer vengono sempre inserite delle indicazioni importanti circa la stesura delle schede di anamnesi dato che, come abbiamo visto, costituiscono la base del percorso di allenamento, oltre che la tutela di un training corretto.
L’allenatore, infatti, prima di intraprendere ogni tipo di impegno sportivo, deve stilare un promemoria importante su alcune situazioni attuali a livello psico-fisico, relative al cliente. La scheda anamnestica riporta, infatti, sia dati relativi alle generalità (peso, altezza, età, etc.) sia dati plicometrici, definendosi generalmente una anamnesi morfologica, sportiva e alimentare – ovvero una raccolta delle notizie del soggetto in esame.
Ma non solo. La scheda di anamnesi del personal trainer deve anche valutare la condizione del soggetto da allenare prendendo informazioni sulla sua attività giornaliera lavorativa o di altri sport praticati, e sopratutto quali sono le sue esigenze a livello di training.
La parte più importante della valutazione iniziale del cliente, però, consiste nell’acquisire informazioni su eventuali dismorfismi e problemi di salute che possano creare delle problematiche durante l’allenamento.
Come si esegue la valutazione iniziale del cliente
Si può condensare in domande-test specifiche per definirne il suo stato di forma fisica, la cosa primaria di cui il trainer devo occuparsi e che dovrebbe anche mantenere nel tempo. Ossia, i test di valutazione per compilare la scheda di anamnesi dovrebbero essere ripetuti ad intervalli regolari dal PT, per ottenere periodicamente dei dati e parametri di riferimento, utili per potenziare o depotenziare l’allenamento.
Si tratta di informazioni importanti per chiarire un percorso di training, l’inizio di un dialogo che dovrà andare avanti nel tempo e che può verificare l’efficacia degli allenamenti tramite un “registro”.
In una prima fase, comunque, vanno acquisiti dei dati come abbiamo detto sullo stato di forma utilizzando dei parametri come potenza, flessibilità, velocità, resistenza muscolare, composizione corporea, postura e livello di possibile attività aerobica.
Tali dati si dividono in dati verbali e dati verificabili con strumenti (peso, altezza) oppure esercizi; quelli raccolti verbalmente sono da considerare prima di tutto, per poi predisporre gli esercizi pratici.
Lo stato di allenamento attuala si ricava anche da una conoscenza dell’attività praticata, in modo semplice per chi proviene da uno stile di vita sedentario, o per chi è già molto allenato.
Una valutazione anamnestica completa parte dalle domande più semplici come quelle per sapere se il cliente fuma o da quanto tempo ha smesso, se ha avuto malattie o traumi che possano compromettere l’attività odierna, se assume regolarmente delle medicine, se è predisposto ad allergie alimentari (essenziale per la nutrizione sportiva).
L’anamnesi può comprendere anche la storia familiare, se ci sono casi di patologie o eventi rilevanti (infarti, ictus, etc.) ma anche considerazioni personali sul proprio aspetto o sui propri obiettivi. Un cliente può ricorrere al personal training per dimagrire o migliorare delle prestazioni, se non modificare una zona muscolare per avere una forma fisica migliore oppure attuare una remise en forme dopo una gravidanza.
Tra i paramorfismi morfologici di cui è necessario parlare con il paziente possono esserci la presenza di scapole alate, scoliosi, altezza ineguale delle spalle, inclinazioni del bacino, cifosi, lordosi, ginocchio valgo, etc.
Anche le abitudini vanno considerate, e per questo nella scheda anamnestica è necessario inserire quante ore il cliente dorme, le abitudini del riposo, ma anche la routine alimentare. Si dovrà fare una stima delle necessità caloriche giornaliere in base all’alimentazione attuale e all’allenamento previsto.
Una volta acquisiti i corretti dati mediante un colloquio preliminare, la scheda di anamnesi sarà uno strumento fondamentale per definire l’attività più adatta al training: movimenti del corpo, impegno energetico e muscolare, dieta e prevenzione infortuni.
Gli obiettivi: dalla scheda anamnestica a quella di allenamento
Le schede di anamnesi sono la prima parte del lavoro per poi creare delle schede di allenamento valide, efficaci e non nocive per la salute del cliente. Per migliorare le condizioni fisiche di un allievo, il personal trainer deve prima di tutto considerare di non mettere a rischio la sua salute, bensì di stilare un programma di training per migliorarla. I miglioramenti, infatti, si ottengono tramite un adattamento e supercompensazione che non sono uguali per tutti, e andando ad agire sull’equilibrio psico-fisico, dovranno essere personalizzati al massimo. Tramite la scheda di anamnesi sarà possibile valutare quanta energia e tempo il cliente possiede, le sue esigenze di allenamento e i risultati possibili.
Per raggiungere delle ottime prestazioni, sarà necessario per il trainer tenere conto delle prima analisi e poi stabilire delle mete da raggiungere. Nel momento in cui si compila la scheda di anamnesi, si predispone se il soggetto ha necessità di tonificare la sua muscolatura, oppure dimagrire, se vuole raggiungere l’ipertrofia oppure allenarsi nella corsa, e così via. Ci possono essere anche obiettivi meno comuni come quelli di riabilitazione motoria oppure di preparazione atletica specifica per alcune discipline.
Prefissare gli obiettivi rende il lavoro ben impostato dall’inizio, e consente al trainer di portare il proprio allievo o allieva a raggiungerli in tempi adeguati. Anche questo aspetto è essenziale per le schede di anamnesi sportive, visto che si devono indicare nella scheda le sedute settimanali in cui lavorare insieme, e anche i cicli di lavoro (microcicli), oltre al tempo relativo per ogni seduta di personal training.
La programmazione dell’allenamento comprende l’analisi di quali e quanti giorni il cliente può dedicare al training, quali orari, e così via.
Il lavoro di workout va pianificato in tempi e modalità personalizzate per poter raggiungere l’obiettivo deciso in modo realistico – prefissare traguardi troppo ambiziosi può risultare controproducente!