Tacchi e Postura. Come rimediare ai danni?
I tacchi alti slanciano, fanno apparire e sentire le donne femminili ed eleganti. Portati quotidianamente però, alterano la naturale postura e apportano dei cambiamenti radicali nel tempo, che generalmente vanno peggiorando.
Ma quanto costa, in termini di salute, portare i tacchi alti? Studi scientifici confermano i danni provocati dai tacchi alti alla salute di piedi, gambe, schiena e collo delle donne.
Infatti portando i tacchi, tutte le articolazioni su cui grava il peso del corpo vengono alterate e quando cambiano le angolazioni delle articolazioni, si modificano anche la tensione, la lunghezza e l’azione dei tendini, dei legamenti, delle capsule e dei muscoli che lavorano su tali articolazioni, inoltre viene alterata anche la pressione esercitata sulle ossa e sulle cartilagini che rivestono le ossa delle articolazioni.
I tacchi alti alzano il tallone e sbilanciano il corpo in avanti. Per esempio, l’inclinazione prodotta da un tacco di otto centimetri su di una persona di un metro e ottanta è di circa venticinque gradi, se la scarpa è di tipo a zeppa. Un tacco normale della stessa altezza aumenta la pendenza fino a quarantacinque gradi. Persino con un tacco di soli due centimetri, l’inclinazione è di dodici gradi. Poiché è impossibile camminare con una tale inclinazione, il corpo, per evitare di cadere, è costretto ad adottare una serie di compensazioni che si ripercuotono negativamente su molte strutture dell’organismo. La donna può compensare a livello del ginocchio e a livello della colonna vertebrale.
Piegando le ginocchia, queste si spostano in avanti e spostano indietro il centro di gravità, riportandolo in equilibrio, sopra i piedi. La curva lombare si riduce e la curva dorsale si accentua.
Se invece le ginocchia non si piegano o lo fanno per poco, sarà necessario inarcare la schiena portando indietro la parte alta del tronco. In questo modo i glutei sporgono all’indietro, la curva lombare è accentuata e il torace è più esposto in avanti.
Sicuramente qualsiasi calzatura che obbliga il piede ad una posizione non naturale fa male a livello potenziale, e anche una scarpa completamente piatta può creare disturbi. Invece un tacco di 2 cm per gli uomini e fino a 4 cm per le donne, indossato quotidianamente, si può non considerare pericoloso nel tempo.
A tutto ciò però, bisogna aggiungere delle precisazioni: innanzitutto va considerata la tipologia di piede che ognuno possiede e le patologie o disturbi podalici e sovra podalici che l’individuo ha, ha avuto o manifesta (individualità morfologica e funzionale); in secondo luogo, bisogna chiarire se si sta parlando di tacchi a spillo o a base larga, se alti 4 o 12 cm, e se portati quotidianamente o solo nelle occasioni speciali. Tutto varia in base a questi parametri.
Chiudo con una provocazione: l’uomo si è evoluto in più di venti milioni di anni per passare dalla posizione quadrupedica a quella bipede. Invece i tacchi sono stati introdotti solo negli ultimi quattrocento anni e possiamo considerarli non adatti alla posizione eretta….