In ogni corso per trainer e istruttori di fitness, è fondamentale che siano presenti delle lezioni relative alla metodologia dell’allenamento e dell’insegnamento, nella parte pratica. Saper insegnare è una capacità che si basa spesso su un talento naturale, il quale ovviamente va sviluppato con uno studio delle diverse metodologie per la formazione; ossia del metodo per diventare un ottimo istruttore sportivo.
La metodologia di insegnamento delle tecniche sportive
L’istruttore rappresenta una guida nel percorso di formazione psico-motoria di ogni allievo, e la formazione che propone deve essere adeguata al tipo di disciplina sportiva (allenamento) ma anche alle capacità di apprendimento degli allievi (insegnamento). Nel caso degli sport di gruppo, inoltre, deve avere degli aspetti comuni a tutti gli atleti, ma anche tenere conto in maniera individuale e personalizzata nei tempi e nei modi propri ad ogni singola persona.
Ci sarà chi acquisisce subito determinate competenze e chi deve riprovare per assimilare del tutto gli esercizi o le indicazioni: per entrambi il trainer deve elaborare strategie di insegnamento adeguate, a volte integrando più teorie e metodi tra loro, a seconda dei casi.
La metodologia per insegnare lo sport, quindi, rappresenta un approfondimento importante e necessario per chi desidera diventare un istruttore sportivo. Questa disciplina studia le dinamiche e le strategie di insegnamento per i trainer, e di apprendimento da parte degli allievi.
Un allenatore è un insegnante, contemporaneamente al fatto di essere un esperto di una disciplina sportiva, e per questo dovrà affrontare un’analisi delle metodologie di insegnamento per trasmettere il suo sapere riguardo alle tecniche del suo ambito.
Il trainer deve conoscere le metodologie più efficaci ed essere in grado di applicarle per i propri allievi/atleti al fine di portare avanti un programma di lavoro sportivo di continuo miglioramento. Tenendo conto, come detto, sia delle esigenze del singolo sia del gruppo quando si parla di una squadra.
Dovrà comprendere come bilanciare i carichi di lavoro ma anche come creare un ambiente ricco di motivazione e di costante sviluppo delle potenzialità sportive degli allievi.
Nell’avvicinarsi alle metodologie per insegnare lo sport, si deve tenere conto del fatto che il processo di apprendimento di un individuo è anche legato a fattori di motivazione, sociali, familiari oltre che fisici – soprattutto per i giovani.
Per questo, dopo lo studio delle tecniche di analisi dei rendimenti, dei consumi energetici, della resistenza e del lavoro sotto sforzo, un aspirante trainer dovrà tenere conto anche dell’aspetto psicologico ed emotivo degli atleti, e saper applicare le migliori metodologie di insegnamento sportivo.
Il metodo per insegnare lo sport non è unico
Non esiste un metodo di insegnamento sportivo definitivo, ma diverse metodologie che variano a seconda della situazione in cui ci si trova. Il lavoro di insegnamento deve sempre tenere conto di cosa si sta insegnando, a chi e dove.
L’allenatore deve essere in grado di adattare i metodi per insegnare lo sport al contesto, alle infrastrutture e attrezzature di cui dispone, alle tempistiche di allenamento e, ovviamente, al livello agonistico dei suoi allievi (caratteristiche fisiche, età, preparazione atletica, etc.); senza pensare di stravolgerne le doti in vista di modelli irraggiungibili, piuttosto mirando a rafforzarne le potenzialità al massimo.
Anche il numero degli atleti fa la differenza, e saper insegnare una disciplina sportiva ad una squadra di calcio è differente che allenare un team ristretto di pochi nuotatori che gareggiano da soli. Saranno necessarie competenze sportive ma anche didattiche, di comunicazione e di comprensione psicologica e sociale. Allenare è un compito importante e il modello di riferimento per insegnare lo sport dovrà essere flessibile, si dovrà evolvere nel tempo.
Anche nelle differenze tra i vari metodi ci sono comunque dei punti da tenere sempre presenti, che sono i compiti fondamentali dell’insegnamento sportivo: la capacità di gestione dei carichi nella preparazione atletica, la capacità di sviluppare le caratteristiche motorie, l’abilità di facilitare l’apprendimento e accrescere sempre l’interesse per lo sport, documentare il lavoro svolto e monitorare i miglioramenti o gli stalli.
Le competenze di un trainer per insegnare lo sport
Sono necessarie, quindi, capacità didattiche ma anche psicologiche e comunicative, perché il trainer oltre ad organizzare il lavoro di allenamento dovrà anche motivare, comunicare gli obiettivi comuni del training ed eventualmente modularli tramite il confronto (con i dati e con gli allievi).
Nell’insegnamento di una disciplina sportiva deve conoscere al meglio:
– le tipologie del movimento – volontario, riflesso e automatico per far comprendere gesti ed esercizi a seconda delle discipline (ad esempio, se nel calcio il gesto tecnico porta al risultato, nella ginnastica artistica la tecnica è il risultato stesso);
– le tecniche di allenamento per trasformare il movimento volontario in automatico, al fine di aumentare velocità ed efficacia, diminuendo il dispendio energetico – tale risultato si ottiene con le ripetizioni durante il training e la capacità propriocettiva di percepire e riconoscere il proprio corpo e i suoi gesti nello spazio (coscienza del movimento);
– le capacità motorie dell’allievo che influiscono sulle prestazioni e sulle quali si può agire trasformandole tramite il movimento – capacità coordinative (combinazione dei movimenti, orientamento) o condizionali (forza, resistenza, velocità, flessibilità articolare, etc.);
– le potenzialità dell’atleta di raggiungere i risultati prefissati, aggiungendo difficoltà graduali e stimolando le capacità motorie.
Dovrà osservare e valutare le prestazioni ma anche il grado di apprendimento degli allievi, che può portare al miglioramento prestazionale. Il rendimento presenta delle fasi, spesso altalenanti negli allievi non professionisti, che possono essere causate anche da scarse oppure ottime motivazioni, difficoltà motorie, gesti atletici appresi al meglio oppure trascurati in alcune fasi.
La bravura nel comprenderne le cause è fondamentale per un buon trainer, che dovrà continuare a lavorare seguendo delle metodologie rivolte alla maturazione fisica e tecnica senza trascurare altri possibili fattori.
Nella correzione dei difetti e degli errori, inoltre le metodologie di allenamento sportivo devono essere applicate in modo attento, proponendo il modo corretto di svolgere un esercizio con una chiara comunicazione, e con strategie in grado di risolvere eventuali situazioni di sbaglio costante – che possono comprendere anche un confronto con l’atleta o con il gruppo quando l’errore viene svolto durante le gare e, in particolare per alcune discipline sportive, se sono presenti comportamenti scorretti anche dal punto di vista del fair play.
La capacità di ascolto, valutazione e riflessione è essenziale per un trainer per poter elaborare delle soluzioni di cambiamento, decisioni che dovranno portare ad ottenere dei risultati di successo!